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CONCLUSIONI L’evoluzione del marketplace
L’esigenza dell’infomediazione nel BTB, è legata essenzialmente alla
opportunità per le imprese di giungere ad una fattiva integrazione dei propri
processi aziendali con quelli dei vari partner, situati a valle ed a monte del
processo produttivo, quale conseguenza quindi della riconfigurazione della
catena del valore.
Abbiamo già detto come le imprese di più piccole dimensioni, che non
dispongono di budget sufficienti all’implementazione di una simile strategia di
e-supply chain, necessitano di servizi offerti da "terze parti", quali i
marketplace.
Solo grazie all’attività di tali intermediari infatti, le imprese possono sfruttare
le opportunità e le potenzialità del BTB. Il compito principe di detti spazi di
mercato virtuali, è quello di permettere alle aziende di accedere a potenziali
clienti e fornitori geograficamente distanti, facilitandone l’incontro tramite una
catalogazione mirata delle imprese operanti in specifici settori industriali.
Vengono così generate nuove opportunità commerciali di acquisto e vendita,
con l’aggiunta di servizi mirati per lo svolgimento dei processi sottostanti gli
scambi.
La quasi totalità delle società di ricerca, hanno effettuato studi approfonditi
sullo sviluppo futuro del BTB condotto tramite marketplaces.
I risultati degli
studi, anche se non coincidenti nei "numeri", hanno come unico denominatore
la crescita progressiva del fatturato prodotto dalle aziende, soprattutto di
piccole dimensioni, con l’ausilio di queste terze parti di fiducia.
Per quanto concerne il mercato italiano, la società di ricerca IDC6 , prevede
che il valore del BTB realizzato tramite marketplaces raggiungerà, a fronte dei
"soli" 2 miliardi di Euro del 2001, quasi 20 miliardi di Euro nel 2003 e oltre
100 miliardi di Euro nel 2005.
In secondo luogo, le aziende ottengono un incremento
dell’efficienza sia nella catena degli approvvigionamenti che in quella della
distribuzione, potendo realizzare economie di costo nelle transazioni.
I marketplaces, possono essere classificati in due grandi categorie:
"orizzontali" e "verticali".
Il marketplace orizzontale, basato principalmente sui prodotti, offre la sua
attività a più settori merceologici e quindi comune a più industrie. Tale
modello, opera trasversalmente lungo la catena del valore delle imprese
fornendo in particolar modo prodotti e servizi non sempre strategici per il core
business aziendale, come materiali di facile consumo utili all’organizzazione
del processo produttivo, parti di ricambio delle attrezzature utilizzate, servizi di
tipo finanziario agevolati, di logistica, di amministrazione, ecc.
Un marketplace
orizzontale si occupa principalmente di selezionare prodotti e negoziarne il
prezzo con i fornitori, realizzando cataloghi omogenei cui tutti i partecipanti
possono far riferimento per i propri acquisti.
Il marketplace verticale, basato sull’industria, è invece specializzato nel servire
in modo specifico un determinato settore economico. Il compito di tale modello
è quello di coadiuvare i buyers e sellers nell’incontro di nuovi partner
commerciali. Quello che sicuramente rappresenta un elemento innovativo di
tali intermediari, rispetto alle forme di marketplace orizzontale, è la loro
specializzazione settoriale, dove le imprese partecipanti ottengono, a basso
costo, conoscenze strategiche in uno spazio di totale fiducia, così da sfruttare le
competenze ed esperienze positive raggiunte dalle altre aziende partecipanti.
Il
marketplace funge quindi da "aggregatore" di servizi anche di tipo tradizionale
(come ricerche di mercato, fonti di credito, di certificazione, di gestione
logistica aggregata, ecc.) che le imprese stesse ottengono però a costi di gran
lunga inferiore rispetto alle procedure e modalità proprie dell’economia
tradizionale.
Data l’intangibilità dei processi di progettazione e sviluppo dei prodotti, le
aziende che ricorrono ai servizi di aggregazione offerti dal marketplace,
sviluppano soluzioni di virtual product developement o di e-design tramite cui
permettere, anche all’azienda cliente, di partecipare fattivamente al processo di
sviluppo del prodotto stesso.
Tramite l’utilizzo digitale di strumenti tipo il QFD
(Quality Function Deployment), è infatti possibile progettare ed ideare la
produzione sulle specifiche esigenze del cliente, potendo estrarre e trattare tutte
le informazioni all’uopo necessarie in real time, grazie quindi all’interattività
che si instaura tra le parti.
Tali soluzioni Internet based permettono quindi il passaggio dal semplice e-commerce
al più complesso e-business. Le aziende quindi, tramite il
marketplace, non solo possono realizzare approvvigionamenti online ma
sviluppare soluzioni particolari di collaborative commerce e product
development così da ottenere un’integrazione completa, sia con l’azienda
cliente nella fase di progettazione, produzione ed assistenza, sia con l’azienda
fornitrice per l’approvvigionamento di materie prime utili alla realizzazione del
bene stesso.
Inoltre, si ottengono direttamente dal marketplace, servizi di tipo
logistico, di credito e finanziamento, certificazione di serietà e competenza
delle parti con cui si instaura la collaborazione, servizi di amministrazione e di
consulenza.
I marketplace evoluti, divengono quindi ambienti virtuali di
lavoro, di ricerca e soprattutto di interazione tra operatori di settore che
presentano esigenze simili e che trovano nei servizi di ICT offerti, una nuova
fonte di vantaggi economici, tramite cui ridurre progressivamente il time to
collaboration.
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