Capitolo I: L'impatto dell'Information & Comunication Technology sui rapporti di fornitura
L´"effetto Forrester" si basa su simulazioni eseguite sull´andamento degli ordini e delle scorte in una catena di imprese dove
i membri a monte sono i fornitori dei membri immediatamente a valle.
La simulazione, dopo aver stabilito la struttura della supply chain, le politiche di acquisto e gestione delle scorte, ha
evidenziato che nel tempo si riscontra un significativo effetto di amplificazione della domanda nel trasferimento degli ordini
dagli attori a valle verso quelli a monte insieme a grandi e irregolari oscillazioni nelle scorte lungo la supply chain.
La simulazione del comportamento di una filiera evidenziò che un aumento del 10% delle vendite ai consumatori poteva causare una
variazione della produzione all'interno della supply chain compresa tra il +40% e il -3%, mentre gli ordini inevasi oscillavano
tra il 52% e il -6%.
Consideriamo una supply chain composta da quattro attori: un dettagliante, un grossista, un produttore e un fornitore.
La domanda finale al dettagliante si riduce da 100 pezzi nel periodo 1 a 95 nei successivi.
Tutti gli attori della supply chain adottano la stessa politica di gestione delle scorte: avere a magazzino alla fine di ciascun
periodo un quantitativo di prodotti (Sf) pari alla domanda relativa allo stesso periodo.
La scorta iniziale al periodo 1 (Si) è di 100 pezzi per tutti gli attori.
All' inizio del periodo 1 il dettagliante ha 100 pezzi a magazzino(Si) e si trova a dovere soddisfare una domanda di 100 pezzi.
Dal momento che intende avere a magazzino alla fine del periodo 1 un numero di pezzi (Sf) pari alla domanda, provvede ad acquistare
dal grossista 100 pezzi (Acquisti= Sf - Si + Domanda).
Analogamente si procede per tutti gli attori della supply chain e per tutti i periodi successivi al primo.
I grafici mostrano l'andamento della domanda, della produzione/acquisti e delle scorte finali per dettagliante, grossista,
produttore, fornitore.
Si noti come, a fronte di una domanda finale di mercato relativamente stabile si generino fluttuazioni sempre più ampie -
spostandosi a monte lungo la supply chain - per quanto riguarda sia la domanda che gli ordini di Produzione/Acquisto che delle
scorte finali.
Figura 1.2: Oscillazione della domanda lungo la filera a seguito di una variazione della domanda finale
Figura 1. 3: Variazione della produzione/Acquisti lungo la Supply chain
Figura 1.4:Variazione delle scorte finali lungo la Supply Chain a seguito della varizione della domanda finale
L´ andamento e l´ampiezza secondo Forrester non sono dovuti tanto a cambiamenti del mercato ma piuttosto alla struttura della
supply chain, che determina il modo di trasferire le informazioni e il flusso di di materiali.
Recenti studi4 sull´effetto forrester sono stati volti ad identificare sintomi e cause
dell'amplificazione.
Sono considerati sintomi:
- Il livello eccessivo di scorte.
- Capacita produttiva troppo insufficiente o troppo eccessiva.
- Pianificazione della produzione incerta.
Nello studio del perché si verificano fenomeni di amplificazione della domanda é emerso che le cause possono essere legate a
comportamenti di natura irrazionale come:
- Decisioni non coordinate degli attori
Ad esempio gli attori del network agiscono indipendentemente puntando a massimizzare gli obiettivi individuali, lasciando il fornitore impossibilitato nel comprendere i motivi di ordini maggiori/minori da parte del cliente.
- Diverso peso dato agli indicatori prestazionali:
Ad esempio si tende ad attribuire maggiore importanza alle rotture di stock che al costo per mantenere le scorte.
Altri comportamenti considerati apparentemente razionali sono:
- Aggiornamenti delle previsioni della domanda:
In genere la previsione è calcolata sui dati storici. I volumi di acquisto vengono calcolati sommando la quantitá necessaria
per incrementare le scorte, allo scopo di soddisfare la potenziale domanda futura, al quantitativo di scorta di sicurezza. Questo puo´portare ad avere un quantitativo di scorte di sicurezza eccessivo.
- Ordini a lotti:
Si accumulano gli ordini prima di evaderli questo per sfruttare econome di scala, di trasporto, l´effetto è un andamento degli ordini caratterizzato da elevate oscillazioni tra alta e bassa domanda.
- Fluttuazioni del prezzo:
Molto spesso sono legate a sconti sulla quantitá. Anche questo fenomeno produce il risultato che gli attori a monte nella supply
chain devono fronteggiare ampie oscillazioni, trovandosi ad operare in condizioni di forte saturazione della capacitá per sostenere
la domanda indotta dalle promozioni oppure a condizioni di capacitá in eccesso, in quanto il cliente cessa di acquistare
fintantoché non si esauriscono le scorte
Come si può intuire queste cause generano una serie di reazioni a catena che si ripercuotono sull´intera supply chain.
Un incremento della domanda produce un deficit di beni in una parte qualunque della supply chain.
La reazione normale ad ogni pericolo di rottura di stock è la protezione locale, si ha quindi una tendenza all´"overordering".
L´ondata di sovrapproduzione avrá un probabile impatto sulle previsioni di vendita e distorcerá la percezione da parte del
fornitore sul reale incremento iniziale della domanda.
Alcuni studiosi5 hanno identificato nell´incertezza il vettore attraverso cui l´effetto
Forrester si propaga.
Per quanto riguarda le fonti dell´incertezza ogni attore della supply chain ne deve fronteggiare soprattutto tre:
- Fornitori: sono soggetti a molte cause di variabilitá delle prestazioni come ad esempio stagionalita´ nell´andamento dei raccolti, imprevisti durante il trasporto, inefficacia del sistema di pianificazione e programmazione della produzione.Sono questi tutti fattori che possono minare la completezza e puntualitá delle consegne.
- Processi operativi: nei sistemi operativi l´incertezza è generata da un´ampissima casistica, che puo´causare l´interruzione del processo operativo, che va dal semplice guasto di un macchinario a modelli di controllo inadeguati.
- Clienti: la volatilitá delle preferenze e la variabilitá della domanda sono da sempre elementi di incertezza e variano anche a seconda della posizione dell´attore nella filiera .
Naturalmente queste tre fonti agiscono all´interno della filiera alimentando cosí il cosidetto ciclo dell´incertezza.
- Nota 4: Lee et al.1997; Dornier et al.1998; Towill 1997
- Nota 5: LEE H.L., BILLINGTON C.(1992), Sloan Management Review Managing, supply chain inventory: pitfalls and opportunities (pp. 65-73)