CAPITOLO V: IL MAGAZZINO VIRTUALE IN UN DISTRETTO SANITARIO
Le decisioni che definiscono la politica degli approvvigionamenti di un'azienda sanitaria riguardano:
Volendo fare una breve analisi della gestione centralizzata dei magazzini, si possono mettere in risalto alcuni punti positivi
ed altri negativi.
Innanzitutto, nonostante le direttive nazionali siano quelle di perseguire una politica di centralizzazione, ogni Azienda prima
procedere in tal senso, e quindi stravolgere l'attuale struttura gestionale, è chiamata a svolgere innanzitutto un'indagine interna
finalizzata a rendersi conto degli attuali costi logistici ed organizzativi derivanti dalla situazione attuale;
poi uno studio finalizzato a comprendere i vantaggi e svantaggi a cui andrebbe incontro se passasse alla centralizzazione;
per poi poter effettuare un'analisi costi-benefici derivante dal paragone dei 2 punti precedenti.
Dal punto di vista aziendale, il principale problema da affrontare è quello della localizzazione del magazzino farmaceutico
seguendo due criteri: il criterio del minimo costo di distribuzione, che deve tenere in particolare considerazione la
localizzazione del magazzino in funzione del posizionamento geografico dei punti di domanda (ciascuno ponderato in funzione
del volume delle richieste); il criterio del minimo costo di magazzino costituito dal costo di gestione delle scorte e dal costo
fisso di struttura.
Un unico magazzino farmaceutico centralizzato che fornisce più Aziende e che sostituisce i magazzini delle
farmacie ospedaliere e territoriali, potrebbe comportare una possibile riduzione complessiva delle scorte di farmacia -previa
standardizzazione degli articoli - con notevoli economie nella gestione dei magazzini, un risparmio negli spazi ad essi dedicati
ed una semplificazione delle procedure amministrativo-contabili (per esempio il riferimento ad un unico "fornitore" con conseguente
centralizzazione anche degli ordini d'acquisto).
Però tali risultati possono essere raggiunti solo a patto di gestire un unico magazzino che abbia la piena responsabilità della
gestione del medesimo anche in termini di approvvigionamento presso i fornitori ed è proprio questo il punto critico: questa
soluzione comporta necessariamente il sostenimento di costi elevati.
Si tratta di sopportare dei costi aggiuntivi rispetto allo stato attuale. Inoltre, se da un lato tale soluzione nel lungo periodo
tende a far diminuire i costi di struttura, dall'altro comporta un inevitabile aumento dell'incidenza dei costi di trasporto.
Attualmente sono i fornitori che consegnano i materiali ordinati alle farmacie e a sostenere il costo del trasporto.
Nell'ipotesi che i fornitori consegnino al magazzino centralizzato, su quest'ultimo graveranno i costi di seconda consegna alle
aziende.
L'allestimento da parte di un soggetto esterno dei prodotti farmaceutici richiesti routinariamente non produce economie di scala.
In altri termini, se quotidianamente in una azienda si allestiranno in media 50 "carrelli di reparto" non fa differenza "chi" li
allestisce. Restano sempre 50 e il parziale recupero di personale interno all'azienda con la minimizzazione del magazzino interno
verrebbe compensato dal personale che dovrà occuparsene presso quello esterno all'azienda.
Per quanto riguarda l'efficienza del servizio: la complessità delle consegne e la tempistica dovranno essere attentamente valutate
per non abbattere gli attuali livelli di prestazione.
La distribuzione geografica dei reparti e servizi di un'area vasta necessita di organizzare la distribuzione con mezzi di trasporto
adibiti al trasporto su strada, con tempi di trasferimento lunghi che richiedono ulteriori garanzie e dotazione per la corretta
conservazione dei materiali anche durante te fasi di trasporto.
Se in conseguenza del costo di distribuzione centralizzata si dovesse ipotizzare una riduzione delle frequenze distributive
(es. una volta/settimana anziché due come è attualmente per la prevalenza dei reparti/servizi) si otterrebbe l'immediata
conseguenza di incrementare le scorte presso i reparti, creando problemi anche sul fronte degli spazi necessari.
Residuare al magazzino farmaceutico interno le sole quantità di materiali per le "urgenze" significa dovere in ogni caso "detenere"
in scorta la maggior parte dei prodotti.
Infatti, qualunque prodotto farmaceutico, potenzialmente, potrebbe essere richiesto "con urgenza" a seconda delle diverse
situazioni sopra descritte, il che significa dovere dotarsi comunque di un magazzino aziendale con le relative risorse, per
garantire gli attuali livelli di prestazioni.
I1 farmacista, in virtù della sua preparazione, è l'unico professionista in grado di aggiungere valore alla attività distributiva
del farmaco fornendo tutte le informazioni necessarie perchè l'utilizzo avvenga nel modo più appropriato.
Dal punto di vista delle responsabilità, non v'è dubbio che in caso dì esternalizzazione della distribuzione si accompagnerebbe
parallelamente ed inevitabilmente anche il trasferimento all'operatore logistico delle responsabilità connesse all'atto
distributivo in ordine a:
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