CAPITOLO I: IL MAGAZZINO
1.1 IL MAGAZZINO
Da sempre il magazzino è giustamente considerato uno dei punti vitali dell'impresa a cui il management dedica particolare
attenzione vista la funzione essenziale che espleta all'interno dell'azienda ed in tutto il processo produttivo.
Nel linguaggio corrente il termine "magazzino" si riferisce ad un locale adibito al deposito ed alla conservazione delle merci.
Da un punto di vista economico-aziendale questa definizione risulta decisamente riduttiva poiché con lo stesso termine si fa
riferimento ad una "struttura logistica in grado di ricevere merci, custodirle, conservarle, e renderle disponibili per lo
smaltimento e la consegna". Il ruolo assolto dal magazzino va quindi ben oltre a quello di mero deposito delle merci.
Esso funge da raccordo tra gli acquisti dell'impresa e i processi di trasformazione, e tra i processi di trasformazione e quelli
di vendita, garantendo così la continuità del processo produttivo e la tempestività nel soddisfacimento dei bisogni della clientela.
Inoltre consente di separare due segmenti del processo distributivo (acquisto materie e vendita prodotti) dotati di differenti
dinamiche al fine di ottenere una riduzione dei costi, garantire le capacità di stoccaggio ed assicurare il flusso delle merci.
Il magazzino garantisce quindi sia la continuità del processo produttivo, svincolandolo dalla tempistica degli approvvigionamenti
e da eventuali impedimenti nel ricevimento della fornitura, sia la separazione dei processi su cui si struttura l'attività
aziendale.
A tal proposito possiamo distinguere tre fasi tra loro collegate ma autonome e gestibili con specifiche dinamiche, cioè:
approvvigionamento, trasformazione economico/tecnica e commercializzazione.
Grazie all'utilizzo di un magazzino si può provvedere agli approvvigionamenti secondo i ritmi giudicati più opportuni e nei tempi
in cui i prezzi si ritengono più convenienti, indipendentemente dalle fluttuazioni delle vendite.
Ciò offre all'impresa la possibilità di svincolare gli acquisti dei fattori della produzione dalla necessità di un utilizzo
immediato. Si pensi alla possibilità di acquistare un quantitativo elevato di materie prime, anche se le necessità del processo
produttivo siano ben inferiori, usufruendo in un dato momento di particolari sconti o prezzi sul mercato, e depositare
l'eccedenza in magazzino.
O che in presenza di un'elevata domanda di mercato, l'impresa decida di non sfruttare al massimo gli impianti produttivi
(evitando così il lavoro straordinario dei dipendenti) e di soddisfare la maggiore richiesta rispetto alla propria produzione
utilizzando parte della produzione precedentemente accumulata nei magazzini.
La necessità di mantenere determinati quantitativi di beni in magazzino è una caratteristica che accomuna, anche se in misura
diversa, tutte le imprese: siano esse mercantili, industriali produttrici di beni (imprese industriali) o industriali produttrici
di servizi (imprese di servizi).
A seconda della tipologia di impresa analizzata il magazzino assume particolari aspetti:
Tale tipo di impresa generalmente è dotata di una struttura produttiva rigida, quindi non può essere modificata continuamente nel
breve periodo per rispondere alla variabilità del mercato.
Non potendo adattarsi prontamente a "disturbi" provenienti dal mercato quali ad esempio l'inflazione, o la carenza di un
determinato bene, si può sopperire mediante le merci conservate in magazzino.
Anche il magazzino "prodotti finiti" svolge un ruolo fondamentale perché consente di mantenere regolari e costanti i processi
produttivi, ad esempio in periodi di calo della domanda sul mercato il magazzino costituisce un deposito di prodotti.
In altre parole il ruolo svolto dal magazzino dei prodotti finiti è quello di tenere separati i ritmi di produzione dalle
oscillazioni della domanda del mercato finale.
Esso dà la possibilità di:
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