Distretti industriali su cui implementare soluzioni di
interconnessione logistica tramite un provider di servizi
(Fonte UNITEC D GmbH, 2001)
L'impianto e l'esercizio di un Magazzino Virtuale è raffigurato dalla seguente illustrazione:
Magazzino Virtuale di distretto
(Fonte UNITEC D GmbH, 2001)
Le aziende partecipanti, trasmettono al gestore del M.V., la UNITEC, tutte le informazioni dei contenuti del magazzino aziendale che desiderano condividere con le altre imprese operanti nel distretto, cosicché il gestore genera un M.V. che contiene la descrizione dei materiali, le quantità disponibili ed i tempi di approvvigionamento e riordino.
Le imprese possono conseguentemente ridimensionare le loro scorte in funzione appunto della disponibilità del M.V. e delle proprie necessità operative. I partecipanti possono così richiedere online la consegna dei materiali di cui necessitano e questo, 24 ore su 24.
La stessa UNITEC, provvede poi ad organizzare i prelievi e le consegne dei materiali nell'ambito di tutto il territorio distrettuale e, quindi, i relativi processi di riordino dai fornitori.
Nel M.V. quindi, la gestione delle scorte viene normalizzata e le obsolescenze riciclate, così da permettere un aumento della rotazione di magazzino e della disponibilità del capitale, prima vincolato con l'esistenza di una gestione di tipo tradizionale.
Poniamo il caso che partecipino al progetto di M.V. tre imprese appartenenti ad esempio al distretto industriale del marmo di Massa Carrara.
Le tre aziende, riducono ognuna le proprie scorte di marmo e graniti (le aziende possiedono tutte la stessa tipologia di scorte) nella misura del 33%, così da detenere ognuna il 66% del proprio magazzino e, parallelamente, renderlo disponibile anche per le altre.
Riduzione delle scorte e disponibilità condivisa
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(Fonte UNITEC D GmbH, 2001)
In pratica, vengono annullati i costi connessi all'esistenza di un magazzino (la somma dei costi del 33% di ogni magazzino aziendale, corrisponde infatti al costo totale di un intero magazzino) dove però la disponibilità di condivisione delle merci data da ogni azienda, determinano una disponibilità raddoppiata rispetto alla consistenza delle scorte ante partecipazione al progetto di M.V.
Il risparmio per le tre imprese, è quindi equivalente al costo di un intero magazzino paradossalmente associato all'incremento del 100% delle scorte utilizzabili da ognuna di esse.
Le aziende interconnesse in tale sistema, hanno quindi la garanzia di una disponibilità di materie, che va addirittura oltre quella posseduta precedentemente, pur non essendo le scorte presenti nel loro magazzino. Ovviamente, più imprese partecipano all'implementazione di tale soluzioni, minori risulteranno le quote di materie da immagazzinare, e parallelamente, maggiori saranno le quote di materie disponibili.
Nel caso specifico del distretto dello scarpone da sci di Montebelluna, dove le imprese, essendo in forte competizione tra loro, vanno ad operare singolarmente con una pluralità di fornitori, sostengono tutta una serie di costi, non solo logistici ma anche amministrativi ed organizzativi, che possono essere eliminati o, al limite, notevolmente ridotti.
Immaginiamo il distretto come un condominio formato da dieci appartamenti (imprese). Ogni condomino, conserva nella propria casa, un set di 10 lampadine di riserva e di tipo standard, nel caso si renda necessaria una sostituzione.
Lo stock totale sarà quindi di 100 lampadine. Supponendo un costo medio pari a 50 Euro a set di lampadine, il costo complessivo dello stock, sarà pari a 500 Euro. Viene deciso di ridurre lo stock individuale a 2 lampadine con possibilità per ognuno dei condomini di rivolgersi per l'eccedenza, al vicino.
Viene poi affidato l'incarico della gestione dello stock delle lampadine ad un custode (UNITEC nella realtà), il quale, grazie ad un elenco dei condomini e dei relativi set di lampadine resi disponibili, preleva la necessaria lampadina dal set del condomino più vicino, organizzandone il trasporto e la consegna, per poi curarne la reintegrazione. Il risparmio di ogni singolo condomino è in questo caso dell'80%, mentre la disponibilità di scorte è raddoppiata (il condomino dispone di 20 lampadine contro le 10 ante M.V.).
Le imprese del distretto, possono quindi passare da una gestione di tipo convenzionale, a cui si associa l'esistenza di notevole spreco di risorse, ad una che prevede la partecipazione e l'utilizzo di un magazzino virtuale, tramite interconnessioni e servizi logistici erogati dal provider.
Nel caso poi si verificassero delle variazioni particolari nelle richieste delle merci da parte di un'impresa, ed i magazzini delle altre non fossero in grado di soddisfare tale esigenza (caso limite), UNITEC effettuerà immediatamente nuovi approvvigionamenti. Il provider può operare con estrema sollecitudine, in quanto la richiesta di fornitura da parte dell'azienda, perviene in real time e lo stato della disponibilità dei magazzini, è tenuto sotto controllo 24 ore su 24.
Dal canto loro, le imprese, possono ridurre le proprie scorte, senza comprometterne la disponibilità e, quindi, il rischio di perdita di potenziali ordini.
I costi di gestione del magazzino, come è noto, crescono proporzionalmente all'aumentare della disponibilità delle scorte. Ebbene, con tale soluzione, i costi tenderanno a decrescere. Possiamo osservare graficamente, la curva dei costi di gestione del magazzino (Stockholding costs), la quale tende a traslare verso il basso, mentre la curva dei costi associati alla perdita di eventuali vendite (Potential low sales costs), tende ad appiattirsi.
Traslazione verso il basso della curva dei costi di gestione del magazzino
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(Fonte UNITEC GmbH, 2001)
Appiattimento della curva dei costi di eventuali vendite andate perdute
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(Fonte UNITEC GmbH, 2001)
Partecipare ad un Magazzino Virtuale inoltre, permette di:
- eliminare gli overhead gestionali;
- adeguare i costi del magazzino all'andamento congiunturale aziendale;
- avvalersi di sinergie negoziali ed organizzative;
- usufruire di sconti di scala moltiplicati in funzione dei grandi volumi d'acquisto generati;
- garantire una migliore reperibilità delle forniture associato ad un innalzamento degli standard qualitativi;
- minimizzazione dei costi di struttura;
- salvaguardia dell'ambiente tramite una riduzione del traffico generato da trasporti di lungo percorso.
Occorre sottolineare però, che lo sviluppo futuro di simili soluzioni, dipenderà fortemente dalla volontà dell'imprenditorialità distrettuale (e non) di arrivare ad una fattiva condivisione di risorse.
L'ostacolo fondamentale, è infatti rappresentato dal timore di perdere quell'autonomia gestionale ed operativa che da sempre ha contraddistinto la versatilità delle PMI, soprattutto quando la condivisione stessa concerne approvvigionamenti di prodotti strategici, tramite i quali si offre alla propria clientela, quel valore aggiunto che riesce a contraddistinguere l'azienda dalla diretta concorrenza.
In alcuni casi infatti, la dinamica concorrenziale interna al distretto, ha creato forme di conflittualità manifeste le quali, nonostante il loro effetto positivo a livello di sistema, hanno però creato una forte avversione verso le possibili forme di collaborazione e cooperazione tra i diversi attori distrettuali, palesando così tutte le difficoltà insite nei progetti basati sulla condivisione aggregata di beni, risorse ed informazioni.
Occorre quindi che il management, comprenda l'importanza di un percorso aziendale basato non solo sulla competizione, ma anche sulla collaborazione per l'ottenimento delle economie di scala e scopo in ottica di economia globale