Negli scorsi anni, le case automobilistiche italiane e francesi avevano chiesto ai loro fornitori
( tra cui primarie aziende multinazionali) una riduzione dei costi del 15% nell'arco di 3 anni.
Non è pensabile però una riduzione dei propri costi senza innovare in tutti i campi e in particolare negli acquisti,
che pesano per oltre il 50% del totale del fatturato.
Oggi quindi le aziende produttrici di tutto il mondo stanno rivedendo le modalità con cui comprano componenti e servizi.
E, forse per la prima volta dalla crisi petrolifera degli anni settanta e le successive carenze di materiali, questo focus
è diventato una priorità per il vertice.
Nel tentativo di ridurre i lead time, di rispondere più velocemente ai loro clienti e alle loro esigenze, di migliorare
la qualità e contemporaneamente di aumentare l'efficienza, le aziende leader hanno incominciato a gestire i loro canali
di fornitura con modalità assolutamente nuove.
Spesso ripensando anche agli attuali confini delle "proprie aziende", si sono introdotti due elementi importanti nella
gestione degli approvvigionamenti delle organizzazioni:
- La produzione, sempre più spesso, a scorte zero, che comporta la riduzione delle scorte al minimo possibile, che a sua
volta presuppone l'abbattimento dei tempi di consegna e di gestione,con consegne più frequenti e un buon livello di qualità
dell'acquistato ("zero difetti"), per aumentare quindi la flessibilità di produzione (loto unitario)
e ridurre le immobilizzazioni finanziarie ed i costi di gestione delle scorte.
- Terziarizzazione dei servizi o di determinate fasi, per snellire l'organizzazione, renderla flessibile, ridurre i costi fissi
a favore di quelli variabili.
Questo comporta una più complessa integrazione tra il mercato della domanda e quello dell'offerta, e di conseguenza,
la modificazione del ruolo e delle modalità di funzionamento degli approvvigionamenti.
Questa nuova visione è centrata più sulla ricerca, selezione e gestione dei fornitori che sul processo di acquisto.
L'obiettivo principale è identificare fornitori stabili, minimizzando i tempi di approvvigionamento e i prezzi, e
massimizzando le prestazioni, attraverso un adeguato sistema di selezione gestione e negoziazione.
Tutto ciò diventa necessario in seguito alla constatazione che il valore aggiunto è andato progressivamente diminuendo nel
corso delle ultime quattro decadi mentre, nello stesso periodo si è manifestato nelle nostre fabbriche un forte bisogno di
specializzazione.
In passato i manager, si erano affidati, per il successo dell'impresa, all'integrazione verticale.
Oggi, la complessità dei prodotti e la competitività dei mercati hanno portato le aziende a restringere la loro sfera di
attività per focalizzarsi su un set limitato di core competences.
Per fare ciò si sono affidate a partner che possedevano particolari competenze oppure che avevano accesso ai mercato.
Nel 1990, il costo medio di materiali, componenti e servizi acquistati da tutte le aziende produttrici statunitensi era più del
75% del valore dei loro prodotti.
Nel 1960 era il 40%, nel 1945 era il 35%. Questo aumento del costo dei prodotti acquistati all'esterno è servito certamente
a spingere l'attenzione del management alle attività di approvvigionamento.
Ciò che spinge le imprese a lavorare in questa direzione, è quindi la nascita di nuove necessità.
Le aziende che maggiormente guardano in questa direzione sono le imprese che per la gestione delle informazioni all'interno
delle loro azienda utilizzano i sistemi ERP.
Nelle pagine seguenti vengono trattati appunto tali sistemi nel dettaglio, mettendo in evidenza le caratteristiche positive
e soprattutto la loro influenza sul settore degli acquisti, che è quello che più ci interessa.