3. ALCUNE IPOTESI DI DCM PER I DISTRETTI DELLA PROVINCIA DI MANTOVA.
3.5. Una proposta per Viadana: il pallet da prodotto a servizio logistico
Prendendo in considerazione un articolo della rivista "Pallet Packing" del CRIL di Viadana del
luglio-settembre 2000 che cita l’ultima frontiera del commercio elettronico, cioè le aste online di
pallets, si potrebbe pensare ad una partecipazione delle imprese distrettuali (opportunamente
certificate dal CRIL) a tali aste, in modo da ottenere economie dimensionali impensabili da parte
delle singole imprese leader del distretto.
Il provider gestore delle informazioni sulle giacenze dei magazzini presenti nelle imprese
potrebbe sviluppare un magazzino virtuale distrettuale relativo alla presenza nei vari magazzini
locali dei prodotti finiti, oppure della produzione potenziale disponibile, ed accedere in modo
integrato orizzontalmente alle contrattazioni. Un magazzino virtuale di distretto permetterebbe
un minor spreco di risorse finanziarie da parte delle imprese capofila e minori costi di gestione
del magazzino fisico in termini di strutture, impianti, manodopera ed assicurazioni.
E’ sicuramente un’idea che permetterebbe una prima attività di logistica condivisa, che essendo
unicamente frutto di ottimizzazione della gestione immateriale dei flussi non comporta grossi
investimenti e che potrebbe rivelarsi una prima fase per un successivo ampliamento dei servizi
offerti, fra cui quelli di e-procurement che vedremo più avanti.
Un ulteriore riflessione che questo articolo di Pallet Packing ci suggerisce è quello che viene
spontaneo nella parafrasi che l’autore fa del titolo di un recente libro di Jeremy Rifkin, uno dei
guru della new economy: "Con le aste online è iniziata l’Era dell’accesso!"
L’autore dell’articolo si arrocca su posizione di difesa rispetto alle tendenze che le aste online
sembrano portare avanti e che si sviluppano su una considerazione ben precisa, quella che il
pallet è una commodity, senza alcuna specificità qualitativa e che quindi può essere trattato
tramite transazioni online come avviene ormai oggi per molte altre materie prime.
Nell’apprezzare l’attività del CRIL di sostegno alla qualità del prodotto mantovano, tramite
anche la commercializzazione di un software (Palette) che permette l’analisi qualitativa dei
pallets da parte delle imprese, non si può non considerare che la tendenza sopra segnalata è
sicuramente sostenuta da fattori che alla lunga risulteranno vincenti, magari imponendo anche
a molti altri produttori extra distrettuali gli standard che invece le imprese mantovane già
raggiungono da anni.
Rimane quindi il problema di approcciare la cosiddetta "Era dell’accesso" con modalità nuove di
sviluppo della propria attività imprenditoriale.
Quando Rifkin parla di accesso enfatizza non l’accesso delle imprese ad un nuovo canale
comunicativo, che è appunto Internet, ma il cambiamento radicale che molte delle imprese di
successo della attuale economia stanno riscuotendo nel vendere l’accesso ai propri beni
(trasformandoli perciò in servizi) e non la proprietà ai beni medesimi. E’ un mutamento radicale
che vede le imprese sempre più come fornitrici e acquirenti di servizi piuttosto che come
produttrici e committenti di beni.
Nel caso specifico della produzione di pallet, le imprese del comprensorio mantovano
conosceranno il caso dell’impresa australiana CHEP che applicando il cosiddetto pallet pooling
ha ottenuto a livello mondiale la leadership nella gestione di questo rivoluzionario modello
organizzativo delle unità di carico.
In pratica CHEP propone l’acquisto dell’accesso ai pallets, curandone la qualità, la
manutenzione, la gestione contabile in outsourcing, evitando alle imprese che usufruiscono del
servizio tutte le noie legate alla proprietà degli stessi.
Attualmente non sembra che l’attività di pallet pooling stia prendendo piede in Italia, ma forse
per fenomeni legati alle caratteristiche peculiari delle nostre imprese che i produttori mantovani
conoscono certamente meglio dei loro competitor stranieri.
Il distretto di Viadana, puntando anche sulla qualità del proprio manufatto, potrebbe pensare ad
un progetto di pallet pooling da proporre ai vari distretti e clusters produttivi italiani, e creare
soluzioni imprenditoriali che vedano nello sviluppo di un servizio (utilizzo e prelievi dei pallets),
piuttosto che nella vendita del bene l’elemento creatore di vantaggio competitivo.
La nuova impresa, cui potrebbero partecipare le imprese leader del distretto, potrebbe fungere
da intermediario anche con le iniziative commerciali online che oggi vengono viste come una
possibile minaccia da avversare.
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